Essi sono d'ccordo con Parmenide sul fatto che nell'universo c'è nascita né distruzione ma nello stesso tempo possono concordare con Eraclito nel riconoscere che tutto diviene e si trasforma incessantemente.

Questi principi sono eterni, immutabili e identici a se stessi.
Empedocle ipotizza che vi siano due forze cosmiche, l'amore e l'odio, le quali presiedono rispettivamente all'unione e alla separazione dei principi originari, tali forze determinano la generazione e la dissoluzione di tutte le cose.
L'esistenza per Empedocle costituisce il momento intermedio che non è né pieno amore né pieno odio ma la tensione tra i due esterni.
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