martedì 21 novembre 2017

I pitagorici: la dottrina del numero

Accanto al tema della cura dell'anima l'altro tema importante per i pitagorici è rappresentato dalla dottrina del numero.
Tra le due dottrine c'è un nesso molto stretto.
La vita dell'uomo saggio o "filosofo", infatti si caratterizza per l'ordine e la misura con cui sa tenere a freno gli istinti del corpo.

I pitagorici affermavano che la vera sostanza delle cose non risiede nell'acqua, nell'aria o in qualsiasi altro elemento fisico come i filosofi precedenti avevano sostenuto, ma nel numero.

Infatti, è grazie al numero che noi possiamo cogliere la realtà profondo del cosmo, fatto di proporzione quantitativa tra gli elementi.
Si tratta di un'intuizione fondamentale, che anticipa le prospettive della scienza moderna: la natura può essere ricondotta ad un ordine misurabile, a dunque è possibile rappresentarla e conoscerla in modo oggettivo. 

Il numero come principio costitutivo della realtà


I pitagorici considerano il numero come il vero e proprio principio generatore (o arche) di tutte le cose. Per i Greci il numero non era qualcosa di astratto, ma aveva delle caratteristiche fisiche e geometriche. I pitagorici in particolare rappresentavano l'unità con un punto dotato di estensione spaziale, identificando l'aritmetica e geometria: un numero era  contemporaneamente una figura geometrica e viceversa le figure geometriche corrispondevano vano un numero.

I numeri di dividono in:

pari, che è un'entità illimitata, simbolo di imperfezione, disordine, caos, materia.
dispari,che è un'entità limitata, simbolo della perfezione, del bene, della forma della proporzione perché solo ciò che è limitato permette la misurazione.

Tra questi aspetti c'è una lotta soltanto apparente perché la natura profonda delle cose all'armonia e alla conciliazione: la diversità si risolve in una superiore unità.



Nessun commento:

Posta un commento