domenica 5 novembre 2017

I pitagorici: Il destino dell'anima e alla ricerca della pruficazione

Pitagora non era mosso tanto dalla curiosità per i fenomeni naturali, era mosso dal desiderio di tracciare una via di purificazione per l'anima, concepita come un principio divino imprigionato nel corpo originario.

Immagine correlataEgli si ispirava ad Orfeo poeta Greco. Gli orfici ritenevano che, dopo la morte, l'anima fosse destinata a reincarnarsi fino all'espiazione delle proprie colpe.
Era però possibile, interrompere il lungo ciclo delle rinascite successive in corpi sempre diversi, attraverso pratiche o riti di purificazione, permettendo all'anima di tornare più rapidamente dagli dei.

Pitagora si concentra nello studio dei mezzi per ottenere la liberazione dell'anima dalla vita materiale; che implica l'obbedienza a precetti molto severi, come astenersi dai rapporti sessuali o da particolari cibi [ecc...] ma sopratutto nell'esercizio della filosofia.
Quest'ultima è infatti intesa come una vita per le salvezze, in quanto, attraverso la ricerca e la conoscenza conduce alla contemplazione dell'ordine che regna nell'universo, consentendo all'uomo saggio di riprodurne la proporzione e la misura anche nella propria vita.

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